Giorni di esposizione
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La mostra, curata da Bernard Aikema, intende affrontare e approfondire una questione rimasta tuttora aperta, ovvero il rapporto fra l’opera di Cranach e l’arte rinascimentale italiana dell’epoca. Mentre è chiaro, da una parte, che il canone artistico di Cranach si sviluppa in maniera fondamentalmente diversa, quasi antitetica alla norma classicheggiante “italiana”, si nota dall’altra, un’innegabile convergenza iconografica e semantica fra la resa di alcuni soggetti di Cranach e quelli invece di pittori italiani come Bartolomeo Veneto, Francesco Francia, Bachiacca, Perugino, Vincenzo Catena, Palma il Vecchio, Andrea Solario, Lorenzo Lotto e Jacopo de’ Barbari, suo predecessore come pittore alla corte di Federico il Saggio. L’incontro “epocale”, avvenuto ad Augsburg, nel 1550, fra Tiziano, massimo ritrattista degli Asburgo, e Cranach, pittore di corte di ben tre successivi elettori della Sassonia, sottolinea le differenze piuttosto che le somiglianze.
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