Giorni di esposizione
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La mostra presenta la Venere di Botticelli acquistata nel 1920 da Riccardo Gualino, giunta alla Galleria Sabauda di Torino con la donazione del 1930. Questa Venere, dipinta nel momento di massima attività della bottega del maestro fiorentino, alla fine del XV secolo, si presenta nuda al visitatore, leggera e pallida, alle sue spalle una nicchia dal fondo scuro; poggia i piedi su un gradino di marmo chiaro, che le vicende conservative del dipinto hanno reso leggermente sghembo. Cerca, con pudore, di coprirsi con le mani e con i lunghi capelli biondi ramati. Si è a lungo discusso sul legame tra questo dipinto, che è nato su tavola, e la famosissima Nascita di Venere degli Uffizi, che è eseguita su tela; oggi si tende a vedere nella Venere Gualino un’opera indipendente, anche tenendo conto di una menzione di Giorgio Vasari, che ricorda come in varie case fiorentine si trovassero raffigurazioni simili, prodotte nella bottega di Botticelli.
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