Giorni di esposizione
La mostra, curata da Mario Scalini, esperto riconosciuto del settore, si dispiega in due sedi: Palazzo Venezia e Castel Sant’Angelo. Sono esposti circa 160 pezzi tra armature intere, armi da difesa e da offesa, armi da fuoco, elmetti, spade, corsaletti, balestre e schiniere. Le armi, importanti lungo l’intero corso della storia dell’Uomo, assunsero nel Rinascimento una valenza pressoché totalizzante. Esse, allora come del resto oggi, furono all’origine di notevoli progressi nel settore scientifico o tecnologico, nel commerciale, come nei settori della medicina e della farmacopea. Il sistema di valori che le armi sottendevano si spinse ben oltre il loro uso concreto: esse assolvevano a una pluralità di intenti e di significati (iconografici, simbolici, rituali, iconici). È in questo contesto che s’inserisce, prepotente, la storia dell’arte. Una disciplina che, da sempre, riconosce le armi come manufatti di altissimo artigianato, in alcuni casi pari all’oreficeria.
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