Giorni di esposizione
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La mostra, curata da Sylvia Ferino-Pagden, una delle maggiori studiose di Arcimboldo e già Direttore della Pinacoteca del Kunsthistorisches Museum di Vienna, porta per la prima volta nella capitale una ventina di capolavori autografi, disegni e dipinti di Giuseppe Arcimboldi (Milano, 1526-1593) meglio noto come Arcimboldo, assieme ai ritratti, l’arazzo di Como e le vetrate del Duomo di Milano, i suoi preziosissimi disegni acquerellati per le feste di corte, in dialogo con dipinti e copie arcimboldesche, oltre a una serie di oggetti delle famosissime Wunderkammern imperiali, delle botteghe numismatiche e di arti applicate, milanesi e non, fino a disegni di erbari, frutta, animali, di cui all’epoca si faceva gran studio al fine di incrementare serre, serragli e giardini ma, anche e soprattutto, la conoscenza scientifica. Arcimboldo, celebre per le famose “teste composte” di frutti e fiori, è anche poeta e filosofo.
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